I giorni trascorrono lenti e pigri, la mia pancia ormai è in procinto di esplodere, fatico a camminare, mi limito a ciondolare per qualche metro se devo spostarmi in un punto più caldo o più fresco della casa e a tracciare un solco sulla poca neve rimasta quando è l’ora delle uscite. Sono stanca, veramente stanca. Del mio appetito non voglio nemmeno parlarne, non ci sta più nulla qui!!!
Pronta ad esplodere... |
La mamma è nel bel mezzo dei preparativi del parto, mi ha creato una bellissima tana, mi ha regalato delle copertine nuove morbidissime e ha appeso una foto del mio amato sulla parete della cuccia cosi che possa essere presente anche lui quando i nostri cuccioli verranno al mondo, solo a lei possono venire in mente queste idee…
La mia cassaparto arredata... |
Manca ancora qualche giorno alla fatidica data ma Anita afferma che stanotte ci sarà la luna piena e si dice che in questa fase i cuccioli nascano molto più volentieri, oltretutto, secondo lei, la mia pancia è cambiata.
Si, come no, son tutte balle per trovare la scusa ed usare il termometro, strumento infernale! Fatto sta che in effetti, nonostante manchino tre giorni al termine, la mia temperatura è già scesa a 37°C e il momento è quindi ormai giunto. Ultimi preparativi e sale l’agitazione. Prima di andare a dormire mi sottopone di nuovo alla prova termometro: 37.2°C “c’è tempo” dice e mi mette a nanna. Non ho molta voglia di entrare nel kennel a dire il vero ma la accontento.
La luna piena assomiglia alla mia pancia... |
Dopo qualche ora devo mio malgrado dar ragione alle dicerie sulla luna piena, devo assolutamente preparare il posto perfetto per dare alla luce i miei cuccioli e lo devo fare adesso, alle tre di mattina. La coperta messa così non va per niente bene, con le zampe inizio a spostarla da una parte all’altra del kennel, no no, così non va, così nemmeno… Pochi minuti e mi raggiunge Anita, svegliata dalle mie opere di carotaggio, capisce cosa sta succedendo, scompare qualche istante e si ripresenta con una pila di asciugamani, guanti e una coperta. Mi fa uscire un pochino e poi mi fa accomodare nella cassaparto, qui ho decisamente più spazio per crearmi il giaciglio perfetto, gli asciugamani profumano e c’è anche la mia coperta, va molto meglio!
Certo che TotoMiao proprio non riesce a farsi i fatti suoi... |
Si fa mattina, Anita ha passato il resto della notte assieme a me in attesa di avvisaglie più importanti, si svegliano le bimbe e inizia il solito tran tran di colazione, vestizione pargole e pulizie, anche se oggi l’agitazione è palpabile e trascorre più tempo seduta vicino a me che tra aspirapolvere e altre diavolerie.
Ormai ci siamo... |
Passano le ore, iniziano i primi dolori e non trovo una posizione comoda, faccio avanti e indietro nella cuccia, sistemo ancora un po’ gli asciugamani, poi finalmente a mezzogiorno ho la prima contrazione.
Adesso tutto il resto non esiste, Anita è sempre con me e non mi stacca gli occhi di dosso, passano altre due orette e finalmente iniziano le contrazioni decisive! Decido però che proprio in questo momento per me è molto importante uscire, devo assolutamente fare pipì e non posso farla qui! Un po’ riluttante la mamma capisce che il mio è un desiderio imperativo e mi accompagna fuori, faccio pochi passi e mi accovaccio. Una, due, tre contrazioni forti e molto molto vicine!!! Ecco che nasce il primo! Tutti i preparativi per la tana perfetta e ovviamente nasce in giardino… Le bimbe hanno visto tutto dalla porta finestra, Lia ha i lacrimoni e Giorgia è felice perché vede la sorellina ridere assieme alla mamma “E’ femmina! E’ femmina!!” Anita mi riporta in casa, scrive l’ora di nascita e mi aiuta a pulire il mio primogenito. Parlo al maschile perché è un maschio, fortuna che Anita porta gli occhiali!
Le bimbe incantate... |
Il mio primo capolavoro |
E’ andato tutto bene, il piccolo è sano e vitale, inizia presto a piagnucolare e io lo rassicuro a suon di leccate, presto pero’ ricominciano i dolori e capisco che tra poco avrà compagnia, mi stendo e di nuovo una, due e tre contrazioni, nasce il secondo, anche questo è un maschietto, bellissimo…
Dopo un’oretta si ripete il tutto e nasce la prima femminuccia, un piccolo colosso di 290 grammi! Sono stupendi, Anita è letteralmente rapita, le bimbe sono emozionatissime e anche la mamma di Ribot e i miei nonni, che stanno seguendo il parto in diretta, mi fanno i complimenti.
Il secondo nato |
Approfitto della pausa per dormire un pochino |
Fortunatamente mi viene concessa una pausa e per quasi due ore riesco a stare tranquilla, pulisco bene le mie tre meraviglie, bevo un po’ d’acqua e dormo una mezz’oretta. Poco dopo le cinque ecco che ci siamo di nuovo, uno, due e tre e nasce il terzo maschietto, alle sei e un quarto arriva invece una femminuccia con un bel musetto bianco. Io sto bene, sono tranquilla, sta procedendo tutto in modo perfetto. E’ tornato a casa anche il papà che è passato a farmi una carezza e ad incoraggiarmi, adesso ci siamo proprio tutti! Dopo le sette ricominciano le spinte e in pochi minuti nasce un altro maschietto. Adesso vicino a me ci sono sei codine dalla punta bianca che si dimenano, sei piccoli tartufi e sei paia di bellissime orecchie a punta…
Anita prepara la cena e mentre tutti sono a tavola continua a venire a controllarmi, appena tutta la famiglia torna vicino a me, sul divano di fronte al caminetto acceso, ho di nuovo delle contrazioni, quattro spinte forti e viene alla luce la sorpresa della cucciolata, la mamma esclama “E’ nero! E’ completamente nero!!!” e il papà si lascia sfuggire un “Wow, se è femmina la teniamo!” seguito da uno sconsolato “Cosa ho appena detto…” alla vista degli occhi illuminati e il sorriso a tremila denti di Anita che sta procedendo a pesare la new entry, speranzosissima. Inutile dire che invece è un maschio.
Il piccolo tricolore... |
Dopo questa grande emozione è l’ora di mettere a nanna le bimbe, da domani avranno tanti nuovi amichetti con cui giocare, Anita invece decide di restare a dormire vicino a me, si è accorta che ho avuto una sola contrazione ed è un po’ in pensiero. Dopo un’ora infatti ho di nuovo delle spinte ma so che c’è qualcosa che non va, purtroppo il mio ultimo piccolo nasce senza vita, io lo so e preferisco non guardarlo e dedicarmi agli altri che chiedono a gran voce il primo latte. La mamma le prova tutte tutte ma non c’è nulla da fare e dopo venti minuti buoni si rassegna anche lei. E’ giù di morale ma tornata vicino la cuccia, si accoccola sul bracciolo del divano e si perde a guardare me e i mie sette fagottini piagnucolanti, mi fa dei grattini sotto al mento e dietro le orecchie e mi dice che sono stata bravissima e che adesso inizia il bello, sarà stupendo crescere questi piccolini, immagina i primi passi, la prima uscita, i primi giochi, la prima pappa e le prime abbaiate… E tra questi bei pensieri mi abbandono nel sonno della mia prima notte da mamma.
I fiocchi appesi all'entrata della mia cuccia |
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