Il momento è
arrivato.
La mia Uma, la mia
“piccolina”, sta per mettere al mondo i suoi cuccioli. Suoi e di Jeff.
Lei è in ansia, e
anch’io. Negli ultimi giorni, nel vederla così affaticata e rotonda, mi son
fatta prendere dai sensi di colpa, forse non avrei dovuto, forse è solo un mio
capriccio…e se qualcosa va storto? Ma è da quando è arrivata a casa che aspetto
questo momento, la mia preziosa Delia sta arrivando.
Non ce la faccio ad
affrontare da sola il tutto, sfinisco con 1000 telefonate il “mio” veterinario
e convoco la mia amica allevatrice che ha l’esperienza e il raziocinio che a me
mancano.
Sono le 18.40 ed
ecco che arriva Ottimo Massimo (ho sempre sognato di chiamare così un cane), e
dopo di lui Alma, La Sole, Geppo (poi promosso al grado di Super Geppo perché
bellissimo), Delia (la mia Delia, eccola!!) e Alain.
Alle 21.00 Uma ha
dato al mondo 6 bellissimi topini..
Un paio di nomi
erano già decisi, gli altri sono stati il frutto di una notte insonne, occhi
sgranati ad osservare quel miracolo e a controllare mamma Uma e i suoi preziosi
piccolini.
A mio marito non è
stato concesso di scegliere neanche un nome. Sono stata egoista, ho voluto
rubare e far mio ogni singolo particolare di quel momento.
E adesso comincia
l’avventura: 2 mesi e mezzo scanditi in periodi che mi hanno richiesto
attenzioni, impegno ed energie sempre crescenti.
Prima badiamo a che
nessuno resti schiacciato, poi le pappe, i preoccupanti vomitini e le cacche,
poi le pappe un po’ più serie e l’ infinita vivacità di questi piccoli dell’ultimo
periodo.
E le cacche, le
cacche, le cacche….
E cominciano a
delinearsi i caratteri.
Alain abbaione e
comunicativo, Super Geppo (che diventerà Woody) dolcissimo e sempre in cerca
del contatto, Alma bellissima ed indipendente, Ottimo Massimo sempre molto
controllato, La Sole (che diventerà Pamina) salterina e fuggitiva, e la mia
Delia, mangiona, affettuosissima e vivace, vivace, vivace.
Nel frattempo cerco
dei compagni umani adatti ai miei piccolini.
Valuto le richieste,
considero le soluzioni migliori.
Alla fine son
convinta di aver assegnato a ciascun cucciolo la miglior famiglia possibile..
A 70 giorni i
cuccioli cominciano a lasciare il tetto natìo, tante lacrime….
Ciascuno di loro è
stato per me speciale in modo unico, e per ciascuno di loro ho pianto lacrime
diverse, ma non avrei potuto tenerli con me più a lungo. Oltre a crescere l’affetto
che io e Marco proviamo per loro, cresce l’urgenza che loro comincino a
conoscere il loro nuovo mondo, i loro nuovi amici umani.
E che amici!!!
Sono felice e fiera
dei nuovi e definitivi compagni dei miei piccoli.
C’è chi ha già avuto
un corgi, chi ha già avuto un cane e chi invece, alla sua prima esperienza,
alle 10.00 di sera mi comunica disorientata che il cane abbaia J
Resto in contatto
con ciascuno di loro, a volte per dare i dovuti consigli o per discutere di un
problema, a volte per il semplice piacere di sentirsi o di scambiarci le foto
dei nostri “ragazzi”.
E come ciascuno dei
“miei” cuccioli era unico e speciale, anche ciascuno dei loro compagni umani si
è rivelato tale.
I contatti non
avvengono solo per telefono o tramite brevi messaggi, ma l’amore comune per
questi nanetti, il sentirsi tutti appartenenti a questa nuova famiglia un po’
strana, porta in egual misura me e gli altri 5 affidatari ad approfittare di
impegni in giro per l’Italia per ritrovarci.
Ogni volta c’è la
curiosità di vedere: come sta Ottimino? Pamina assomiglia di più a Uma o a
Jeff? Quanto pelo ha messo su Alain?
Ma inesorabilmente,
ogni volta che incontro uno di loro, oltre a commuovermi ed essere felice di
rivedere la creatura della mia Uma, scopro l’infinito piacere di leggere negli
occhi del suo amico umano l’infinito amore che prova per lui e che viene
inequivocabilmente ricambiato con riconoscenza, fedeltà ed allegria.
L’altro aspetto che
ogni volta mi sorprende piacevolmente è l’opportunità che mi è stata concessa
di conoscere persone che altrimenti nella vita non avrei mai avuto occasione di
incontrare.
Persone diverse da
me e tra loro per personalità, professione, collocazione geografica ed
interessi, con le quali ci si ritrova
però intorno ad una tavola, davanti ad una buona pizza, a scambiarci momenti
ed esperienze, canine e non. Sempre con l’estremo piacere di farlo, dandoci già
l’appuntamento per il prossimo incontro.
In quel momento,
magicamente, si diventa tutti uguali.
Esco da
quest’esperienza indubbiamente arricchita.
Mi sono cimentata,
nel mio piccolo, con fatiche, gioie e dolori dell’allevatore, ho la mia
Preziosa Delia (la mia fonte quotidiana ed inesauribile di buonumore) e ho
conosciuto persone.
Persone normali,
come me, ma specialissime per me nel modo in cui stanno amando i “miei”
piccolini, ognuna in modo diverso ma ognuna nel suo specialissimo modo.
Esattamente come
avrei desiderato…. e forse un po’ di più.
Grazie a tutti!
Betty Catino
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