venerdì 26 febbraio 2016

Diario di un CORGIparto

I giorni trascorrono lenti e pigri, la mia pancia ormai è in procinto di esplodere, fatico a camminare, mi limito a ciondolare per qualche metro se devo spostarmi in un punto più caldo o più fresco della casa e a tracciare un solco sulla poca neve rimasta quando è l’ora delle uscite. Sono stanca, veramente stanca. Del mio appetito non voglio nemmeno parlarne, non ci sta più nulla qui!!!

Pronta ad esplodere...

La mamma è nel bel mezzo dei preparativi del parto, mi ha creato una bellissima tana, mi ha regalato delle copertine nuove morbidissime e ha appeso una foto del mio amato sulla parete della cuccia cosi che possa essere presente anche lui quando i nostri cuccioli verranno al mondo, solo a lei possono venire in mente queste idee…

La mia cassaparto arredata...

Manca ancora qualche giorno alla fatidica data ma Anita afferma che stanotte ci sarà la luna piena e si dice che in questa fase i cuccioli nascano molto più volentieri, oltretutto, secondo lei, la mia pancia è cambiata. 
Si, come no, son tutte balle per trovare la scusa ed usare il termometro, strumento infernale! Fatto sta che in effetti, nonostante manchino tre giorni al termine, la mia temperatura è già scesa a 37°C e il momento è quindi ormai giunto. Ultimi preparativi e sale l’agitazione. Prima di andare a dormire mi sottopone di nuovo alla prova termometro: 37.2°C “c’è tempo” dice e mi mette a nanna. Non ho molta voglia di entrare nel kennel a dire il vero ma la accontento.

La luna piena assomiglia alla mia pancia...

Dopo qualche ora devo mio malgrado dar ragione alle dicerie sulla luna piena, devo assolutamente preparare il posto perfetto per dare alla luce i miei cuccioli e lo devo fare adesso, alle tre di mattina. La coperta messa così non va per niente bene, con le zampe inizio a spostarla da una parte all’altra del kennel, no no, così non va, così nemmeno… Pochi minuti e mi raggiunge Anita, svegliata dalle mie opere di carotaggio, capisce cosa sta succedendo, scompare qualche istante e si ripresenta con una pila di asciugamani, guanti e una coperta. Mi fa uscire un pochino e poi mi fa accomodare nella cassaparto, qui ho decisamente più spazio per crearmi il giaciglio perfetto, gli asciugamani profumano e c’è anche la mia coperta, va molto meglio!

Certo che TotoMiao proprio non riesce a farsi i fatti suoi...
Si fa mattina, Anita ha passato il resto della notte assieme a me in attesa di avvisaglie più importanti, si svegliano le bimbe e inizia il solito tran tran di colazione, vestizione pargole e pulizie, anche se oggi l’agitazione è palpabile e trascorre più tempo seduta vicino a me che tra aspirapolvere e altre diavolerie.

Ormai ci siamo...

Passano le ore, iniziano i primi dolori e non trovo una posizione comoda, faccio avanti e indietro nella cuccia, sistemo ancora un po’ gli asciugamani, poi finalmente a mezzogiorno ho la prima contrazione. 
Adesso tutto il resto non esiste, Anita è sempre con me e non mi stacca gli occhi di dosso, passano altre due orette e finalmente iniziano le contrazioni decisive! Decido però che proprio in questo momento per me è molto importante uscire, devo assolutamente fare pipì e non posso farla qui! Un po’ riluttante la mamma capisce che il mio è un desiderio imperativo e mi accompagna fuori, faccio pochi passi e mi accovaccio. Una, due, tre contrazioni forti e molto molto vicine!!! Ecco che nasce il primo! Tutti i preparativi per la tana perfetta e ovviamente nasce in giardino… Le bimbe hanno visto tutto dalla porta finestra, Lia ha i lacrimoni e Giorgia è felice perché vede la sorellina ridere assieme alla mamma “E’ femmina! E’ femmina!!” Anita mi riporta in casa, scrive l’ora di nascita e mi aiuta a pulire il mio primogenito. Parlo al maschile perché è un maschio, fortuna che Anita porta gli occhiali!

Le bimbe incantate...

Il mio primo capolavoro

E’ andato tutto bene, il piccolo è sano e vitale, inizia presto a piagnucolare e io lo rassicuro a suon di leccate, presto pero’ ricominciano i dolori e capisco che tra poco avrà compagnia, mi stendo e di nuovo una, due e tre contrazioni, nasce il secondo, anche questo è un maschietto, bellissimo… 
Dopo un’oretta si ripete il tutto e nasce la prima femminuccia, un piccolo colosso di 290 grammi! Sono stupendi, Anita è letteralmente rapita, le bimbe sono emozionatissime e anche la mamma di Ribot e i miei nonni, che stanno seguendo il parto in diretta, mi fanno i complimenti.

Il secondo nato

Approfitto della pausa per dormire un pochino
Fortunatamente mi viene concessa una pausa e per quasi due ore riesco a stare tranquilla, pulisco bene le mie tre meraviglie, bevo un po’ d’acqua e dormo una mezz’oretta. Poco dopo le cinque ecco che ci siamo di nuovo, uno, due e tre e nasce il terzo maschietto, alle sei e un quarto arriva invece una femminuccia con un bel musetto bianco. Io sto bene, sono tranquilla, sta procedendo tutto in modo perfetto. E’ tornato a casa anche il papà che è passato a farmi una carezza e ad incoraggiarmi, adesso ci siamo proprio tutti! Dopo le sette ricominciano le spinte e in pochi minuti nasce un altro maschietto. Adesso vicino a me ci sono sei codine dalla punta bianca che si dimenano, sei piccoli tartufi e sei paia di bellissime orecchie a punta…
Anita prepara la cena e mentre tutti sono a tavola continua a venire a controllarmi, appena tutta la famiglia torna vicino a me, sul divano di fronte al caminetto acceso, ho di nuovo delle contrazioni, quattro spinte forti e viene alla luce la sorpresa della cucciolata, la mamma esclama “E’ nero! E’ completamente nero!!!” e il papà si lascia sfuggire un “Wow, se è femmina la teniamo!” seguito da uno sconsolato “Cosa ho appena detto…” alla vista degli occhi illuminati e il sorriso a tremila denti di Anita che sta procedendo a pesare la new entry, speranzosissima. Inutile dire che invece è un maschio.

Il piccolo tricolore...
Dopo questa grande emozione è l’ora di mettere a nanna le bimbe, da domani avranno tanti nuovi amichetti con cui giocare, Anita invece decide di restare a dormire vicino a me, si è accorta che ho avuto una sola contrazione ed è un po’ in pensiero. Dopo un’ora infatti ho di nuovo delle spinte ma so che c’è qualcosa che non va, purtroppo il mio ultimo piccolo nasce senza vita, io lo so e preferisco non guardarlo e dedicarmi agli altri che chiedono a gran voce il primo latte. La mamma le prova tutte tutte ma non c’è nulla da fare e dopo venti minuti buoni si rassegna anche lei. E’ giù di morale ma tornata vicino la cuccia, si accoccola sul bracciolo del divano e si perde a guardare me e i mie sette fagottini piagnucolanti, mi fa dei grattini sotto al mento e dietro le orecchie e mi dice che sono stata bravissima e che adesso inizia il bello, sarà stupendo crescere questi piccolini, immagina i primi passi, la prima uscita, i primi giochi, la prima pappa e le prime abbaiate… E tra questi bei pensieri mi abbandono nel sonno della mia prima notte da mamma.


I fiocchi appesi all'entrata della mia cuccia


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